venerdì 26 dicembre 2008
Italiani nel mondo
Alcuni di voi, girando per le vie e le piazze del nostro bel Paese, avranno avuto modo di scorgere, appesi ai muri o sospesi in cielo tramite futuribili strutture, taluni lenzuoloni rappresentanti cinque signori tutti nerovestiti, schiacciati tra due strisce azzurre che immediatamente li identificano come correlati al partito del nostro Presidente del Consiglio.
Questi signori, che probabilmente ambivano essere raffigurati con un incedere audace e deciso, si sono purtroppo affidati alle magie di un fotografo che non ha saputo adeguatamente rappresentare il preteso senso di dinamicità.
In effetti non solo il centro della composizione è occupato dal meno atletico dei cinque (per non dire francamente tracagnotto): il che si potrebbe spiegare con l'esigenza di informare il passante dell'essere, il medesimo, il più importante della brigata; ma anche gli altri particolari ad un esame attento denunciano fiera approssimazione.
L'attento esegeta noterà qualcosa di innaturale nel passo dei cinque: e in effetti pensandoci bene, sarebbe stato difficile prendere i nostri e metterli a passeggiare fischiettando per una strada di Roma, a passo cadenzato onde coglierli tutti nel medesimo istante della falcata (e avrebbe avuto un sapore un po' troppo militaresco, perdipiù). No, il nostro novello Avedon ha preso i cinque, insieme o separatamente, e li ha posti su un comune fondale bianco, facendoli posare in equilibrio instabile su un solo piede, l'altro sospeso a guisa di infortunato in attesa al traumatologico.
Ne ha fatto le spese anzitutto il primo della serie, riuscito tutto scoliotico con una spalla più bassa dell'altra di una buona spanna; e l'occupante il centro del quintetto, la cui figura, complice la costituzionale carenza di leggiadria, risulta tutta irrigidita, quasi congelata se non fosse per quelle braccine che si distanziano dal voluminoso corpo, cercando invano una precaria stabilità.
Non fanno miglior figura i due a lui vicini: l'uno dal pallore cadaverico, sull'orlo di un collasso cardiocircolatorio, e l'altro -peraltro il più umano del quintetto, se non altro per la nota di colore della cravatta gialla- le cui labbra sottili sono contratte nello sforzo di non cadere. Nulla da dire sul quinto, non fosse per il ghigno sardonico, reso mefistofelico dall'incorniciatura di baffi e pizzetto.
Se questi signori si fossero riuniti in occasione delle esequie di un caro congiunto si potrebbe spiegare l'uniformità del vestire funereo; ma dato che evidentemente l'occasione è altra, il destinatario del messaggio ha, prima di ogni altra cosa, l'istinto primordiale del toccarsi quanto egli abbia di più caro.
Il secondo istinto, invece, è di profonda inquietudine dacché noi altri positivisti magari cediamo al facile sollievo del gesto apotropaico, ma poi ci vien naturale di analizzare e non possiamo fare a meno di chiedersi che mai siano, questi minacciosi che ci vengono all'incontro.
E qui ci soccorre la lettura del manifesto, che pomposo ci notizia della nascita della Fondazione Italiani nel Mondo - sottotitolo "Insieme nasce il PDL nel mondo, insieme rilanciamo il made in Italy nel mondo".
Ohibò, vien naturale di pensare: ma con tutti gli italiani che ci sono, in patria e nel mondo, proprio cinque raffazzonati, scalcagnati e soprattutto sconosciuti signorotti di mezza età, bisognava andare a pescare?
Per fortuna il grafico non si è fatto -e non ci ha fatto- mancare nulla, e sotto a ciascuna delle figurine ha piazzato la sua brava didascalia. Scopriamo così che abbiamo di fronte nientepopodimeno che quattro senatori e un onorevole, e che il principale, per autorevolezza, centralità della posizione e costituzione fisica, risponde al nome di Sergio De Gregorio, che possiamo ammirare meglio con altre due vecchie glorie nostrane in una foto della sua galleria. Già, De gregorio! Quel simpatico napoletano che dopo essere stato socialista, forzista e democristiano, si è fatto eleggere senatore con Di Pietro cambiando poi bandiera un solo giorno dopo essere stato eletto alla presidenza della commissione Difesa, nel 2006 (si vede che l'aria del golfo ispira questi tuffi carpiati, tanto che anche il buon Riccardo Villari è suo concittadino). Per maggiori informazioni sulla sua vita e le sue opere, comunque, consiglio caldamente la lettura della voce su wikipedia nonché degli articoli di giornale ivi richiamati.
Degli altri, solo il buon vecchio oracolo ci può dir qualcosa: e scopriamo che si tratta di quattro dei nostri parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere. Certo, per uno di loro la Giunta per le elezioni ha chiesto di pronunciare la decadenza dalla carica, in quanto per presentarsi alle elezioni ha dichiarato di essere residente in Belgio, e precisamente in un appartamento che avrebbe condiviso con tre studenti (studenti!) che non lo avevano mai visto. Un'altro di loro, già ambasciatore argentino presso la Santa Sede, viene accusato da Domingo Cavallo, già ministro per l'economia argentino, di essere nientemeno che un trafficante di armi!
Ma la domanda che mi assilla è: quanto costeranno, tutti quei manifestoni? e chi li paga? e perché?
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4 commenti:
ma qualcuno ha spiegato al senatore tracagnotto che forse, se si lasciano i commenti alla gallery aperti, è meglio togliere ogni tanto lo spam?
I dinosauri non avevano certamente facce meno presentabili di queste.
Forza asteroide.
Mala tempora, signor Mfisk.
@rigattiera:
A chi lo dice, signora mia...
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