In questi giorni sto lavorando molto, e il futuro si prospetta tutt'altro che roseo; del resto il mio è un lavoro squisitamente anticiclico, per cui io e i miei colleghi ci stiamo preparando a un 2009 di pena e sudore. E non essendo pagati a cottimo, non ce ne viene neppur nulla in tasca.
In particolare nella scorsa settimana mi sono studiato a fondo la pratica relativa a un credito che la banca per cui lavoro vanta nei confronti di Lehman Brothers, o per meglio dire di una delle varie consociate che hanno chiesto il fallimento negli Stati Uniti. Ho dovuto affrontare una serie di problemi giuridici di una certa complessità dei quali non parlerò qui: non tanto per una questione di riservatezza quanto perché al profano apparirebbero astrusamente incomprensibili e mortalmente noiosi.
Sta di fatto che ho dovuto rinfrescare le mie reminescenze di diritto anglo-americano (che peraltro era l'esame che più mi era piaciuto, ai tempi), studiare certi aspetti del diritto fallimentare, che fortunatamente è disciplinato a livello federale per cui è il medesimo in tutti i cinquanta stati, e tentare di farmi un'idea sull'andamento della procedura.
Ne sono originate una serie di considerazioni che vado a esporre, così come mi sono venute alla mente e senza pretesa di trarne una morale.
La prima cosa che mi ha colpito (e certo io non sono un Ferrara accecato di filoamericanesimo) è la straordinaria differenza intercorrente tra una procedura italiana e quella di Lehman Brothers dal punto di vista della trasparenza e disponibilità di documentazione. Non posso generalizzare il caso di Lehman a tutti i fallimenti USA, e neppure a tutti i Chapter 11 (che è uno dei vari tipi di fallimento nel diritto statunitense, e tipicamente quello cui si sottopongono le grandi corporation); sta di fatto che per la procedura Lehman (così come per una quantità di altre procedure analoghe) chiunque può consultare ogni singolo documento prodotto o depositato, leggere ogni singola dichiarazione di credito, accedere al verbale di trascrizione stenografica delle udienze e così via.
In pratica, questo vuol dire che riesco a conoscere infinitamente meglio e in tempo reale quel che accade davanti al giudice Peck, nel suo ufficio al sesto piano di One Bowling Green, rispetto a quello che fa uno qualsiasi dei giudici delegati del Tribunale di Milano, i quali hanno i loro uffici e le loro cancellerie qui, a 200 metri dalla mia stanza.
Ma non solo la procedura Lehman, e molte altre analoghe, mettono a disposizione del pubblico qualunque minuscolo frammento di carta; è lo stesso sistema che fornisce una incredibile messe di informazioni.
Il sito del sistema delle corti federali spiega come si fa a chiedere il proprio fallimento, quali sono i tipi di procedure disponibili, come si presenta la dichiarazione di un credito e così via. E non sono solo regole organizzative o moduli: ci sono vere e proprie lezioni che raccontano al profano, in maniera semplice, quel che dice il codice: volete sapere cos'è un chapter 11? Ecco qui: semplice ed ufficiale, garantito dalla stessa magistratura federale, che si è assunta la responsabilità di semplificare (e quindi necessariamente travisare: per questo parlo di responsabilità) il contenuto della legge.
In Italia per sapere come funziona una procedura fallimentare le uniche risorse disponibili e gratuite sono le sezioni a consultazione libera di siti commerciali, i siti amatoriali, o addirittura wikipedia e il grande cono dei blogger. Tutte realtà degnissime, e tutte accumunate dal non essere minimamente ufficiali. Certo, ci sono materie dove potrete imparare molto più da wikipedia o da un post su un blog autorevole che da un manuale, ma sappiamo bene che vi è una probabilità non infinitesima che in quel particolare momento la pagina di wikipedia sia stata riempita di minchiate o che io abbia scritto sotto gli influssi di qualche sostanza particolarmente buona e ricreativa.
E se la cosa è ancora ancora comprensibile per quanto riguarda la spiegazione della legge, diventa francamente inaccettabile per quanto concerne il testo della legge. Voi certo non lo sapete, ma la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, che non è certo un ente a fini di lucro, mette a disposizione gratuitamente solo gli ultimi 60 giorni, che come ciascun può capire non servono assolutamente a nulla: per conoscere il testo, chessò, della legge fallimentare, il cittadino deve andare nuovamente su risorse private. E per conoscere il testo aggiornato di norme un po' meno usuali della legge fallimentare, l'unica soluzione sono risorse a pagamento (e non a buon mercato!).
E' proprio il caso di dire che la House of Representatives mette a disposizione tutto lo U.S. Code commentato, o lo avevate già sospettato da soli?
mercoledì 10 dicembre 2008
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