martedì 13 gennaio 2009

Notizie false e tendenziose /2

Tralasciamo per un secondo il normale consumatore, che ha tutti i diritti di non capire una mazza di economia e finanza, e proprio per questo spende giornalmente il proprio euro per comperare un quotidiano e/o paga il canone alla RAI per vedere uno dei TG (RAI o privati, non importa).
Concentriamoci su coloro che, tramite quegli euri, ricevono un più o meno lauto stipendio: i giornalisti. Bene: solo un cretino, o uno sprovveduto, poteva pensare che la norma di cui all'art. 2 c.4 del DL 185/2008, che prevede che le Banche dall'1/1/2009 debbano offrire alla clientela mutui indicizzati anche al tasso BCE oltre che al classico Euribor, potesse tradursi in un vantaggio economico per la clientela.
Si tratta di una di quelle norme puramente demagogiche, fatte solo per passare in qualche telegiornale e far passare le feste tranquilli.

Anzitutto, la semplice lettura della norma dovrebbe chiarire le cose, in quanto recita:
A partire dal 1° gennaio 2009, le banche che offrono alla clientela mutui garantiti da ipoteca per l'acquisto dell'abitazione principale devono assicurare ai medesimi clienti la possibilità di stipulare tali contratti a tasso variabile indicizzato al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale della Banca centrale europea. Il tasso complessivo applicato in tali contratti e' in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte.
Il che è già ben comprensibile, ma può essere banalizzato ancor di più dicendo: se il tasso BCE è più basso dell'Euribor, lo spread applicato è necessariamente più alto.
Poi va considerato che, come avevo a suo tempo raccontato in un vecchio post, le banche comprano il denaro all'Euribor e non al tasso BCE. Vendere denaro ancorandosi al tasso BCE introduce quindi un rischio di tasso non indifferente, in quanto l'Euribor è estremamente volatile (non importa la direzione), mentre il tasso BCE è intrinsecamente molto più stabile.
Chiunque ne capisse qualcosa poteva quindi spiegare ai lettori che quella dei mutui ancorati al tasso BCE era solo una sòla.

Intendiamoci: non mi sono stupito che quotidiani vicini alle posizioni governative (chessò: posseduti da congiunti del PresConsMin, oppure organi di partiti nella compagine governativa) avessero contribuito ad amplificare la sòla.
Ma che adesso Repubblica scopra il trucco con stupore, bé questo mi fa cadere i gioielli di famiglia sotto il tavolo.

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