martedì 4 gennaio 2011

Zuccopycat

Io ci ho questa bizzarra simpatia per Vittorio Zucconi, che mi comporta prese in giro da parte di amici e fidanzate.
Ho addirittura dei suoi libri in casa, e il sabato la prima cosa che leggo su D è la sua rubrica: sono malato, ma considerato che ci sono altri che violentano le bambine, in fondo in fondo trovo che il mio vizio sia abbastanza innocuo per la società.
Poi ci ho questo odio per le primarie, e non solo perché piacciono tanto a Renzi e Civati: chi mi legge da un po' di tempo sa che si tratta di un odio razionale e argomentato, che dura da sempre con discreta coerenza.

Tutta questa premessa perché questo primo post dell'anno parla male di Zucconi e bene delle primarie; ma non è che mi sia preso una botta in testa: semplicemente quando ci vuole ci vuole.
Afferma, Zucconi, che con le primarie o si afferma il candidato più d'apparato che ci sia, o vince un outsider ma, in tal caso,«si afferma (schema Vendola) qualcuno che piace moltissimo a pochi e pochissimo a molti, quasi sempre garantendo la sconfitta nelle sole elezioni che contano, quelle generali, a meno che gli avversari facciano la cortesia di dividersi i voti, come avvenne per Vendola in Puglia (Poli Bortone)».
Ora, quella riportata non è un'asserzione contestabile: è semplicemente una castroneria: e né Zucconi né i pochi lettori di questo blog hanno certo bisogno di link per rammentare quante volte i candidati usciti dalle primarie e non d'apparato hanno vinto alle elezioni generali: a cominciare da Vendola, che ha avuto successo due (DUE) volte, per arrivare giù giù, scavando scavando, fino a Matteo Renzi (to'!).

Ci sono tanti nomi usciti dalle primarie che hanno vinto le elezioni, e tanti nomi che le hanno perse: il che dovrebbe essere la miglior dimostrazione che, se lo scopo delle primarie fosse quello di vincere le elezioni, allora sarebbero lo strumento sbagliato. e del resto chi pensasse che le primarie servano a vincere le elezioni farebbe bene a confrontarsi con la realtà degli USA (specie se cittadino di costà), laddove alle elezioni generali si scontrano due candidati ambedue usciti proprio dalle primarie, che evidentemente non possono sedere entrambi dietro la Resolute Desk.

4 commenti:

Giuseppe Lipari ha detto...

Ma perché nessuno si prende mai la briga di confrontare le castronerie che dice con dati realistici?

Anonimo ha detto...

concordo nella sostanza: gli argomenti "con le primarie si vince" e "con le primarie si perde" sono due stupidaggini che il fatto di essere speculari non rende meno stupide, proprio perhé in millanta posti si è vinto o si è perso facendo o non facendo le primarie.

Detto questo, gli esempi che fai non sono proprio azzeccatissimi: è infatti un dato di fatto che in puglia senza la poli bortone vendola avrebbe perso ed è assai probabile che a firenze avrebbe vinto (senza primarie) perfino lapo pistelli

Anonimo ha detto...

Ci fosse un programma con una certa dignità dietro io sceglierei i candidati anche coi dadi in una classe dell'asilo.

Anonimo ha detto...

tutti i presidenti eletti negli USA hanno vinto le primarie, quindi chi vince le primarie vince la presidenza.
chiaro, no?

 

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