La cosa mi imbarazza non poco, però non posso farci niente perché, come ho scritto nelle note legalesi in fondo alla pagina,
Il contenuto di questo sito è rilasciato con la seguente licenza:Dato che siamo in Italia e non negli Stati Uniti d'America, questa affermazione è una licenza vera e propria, giuridicamente vincolante (in effetti questa è un'anticipazione di un post che sto preparando sul fallimento di Lehman Brothers); ma è anche una dichiarazione di principio.
- ognuno può farne quel che gli pare
E io, come dimostra il post incriminato, sono uno di principi, tant'è che ritengo che Sky debba godere di un'IVA agevolata, come dovrebbero goderne tutti coloro che vendono cultura.
Sia però ben chiaro, a scanso di ulteriori equivoci, che io per il modello di business di Sky, per l'insieme della programmazione che offre; per il tipo di tariffazione e anche per la persona del direttore del suo telegiornale nutro la più profonda antipatia, e un sommo disinteresse che rasenta il disprezzo.
Sia anche chiaro che il mio inserire Sky nel novero degli "operatori culturali" è dovuto al fatto che le norme giuridiche e in particolare fiscali, per essere efficaci ed applicabili, debbono riferirsi a parametri obiettivi e non soggettivi; e non sarebbe pertanto possibile far dipendere l'agevolazione da un giudizio di qualità. In tal senso, sempre seguendo i principi, anche Italia 1 non può non essere definita "operatore culturale". Una cultura lontana svariati parsec dalla mia, ma sempre cultura, per taluni che hanno gli stessi miei diritti di fruire di ciò che a loro più aggrada.
Sia chiaro questo, dopodiché il TG di Sky mi linki pure, se ci tiene.
2 commenti:
una domanda per pura curiosità: cosa esattamente non ti piace della programmazione di sky, e quale programmazione pensi che dovrebbe tenere?
Non è che non mi piaccia la programmazione: verso di quella ho un totale disinteresse in quanto, semplicmente, la televisione in pratica non la guardo: ma è una scelta mia.
Ho invece una profonda e puramente istintiva antipatia verso il direttore del telegiornale, che ricordo dai tempi in cui stava in Mediaset.
Quanto al modello di business, il discorso si fa più complesso e richiederebbe un tempo che ora non ho. In due parole, potrei dire che non mi piace l'aver spostato la fruizione di eventi collettivi, quali il calcio, in una dimensione privata; e la pay-tv è stata essenziale in questa trasformazione.
Il tutto detto sempre in linea di principio, visto che allo stadio ci sarò andato due volte in tutto.
Posta un commento