mercoledì 28 gennaio 2009

Ditate

Punto Informatico riporta la notizia dell'avvenuta concessione ad Apple del brevetto per l'interfaccia multitouch. Citando l'articolo, il brevetto coprirebbe "un metodo da utilizzare con un device informatico che abbia un display touch screen, in grado di riconoscere ed associare a particolari azioni il tocco di uno o più dita".
Avrebbe subito fatto seguito la dichiarazione di uno dei massimi dirigenti in questi termini: "Non tollereremo il fatto di vedere violata la nostra proprietà intellettuale e assicuro che utilizzeremo tutte le armi a nostra disposizione per evitare che ciò accada". E' chiaro che i bersagli immediati di questi attacchi sono Google/Android, Palm (ammesso che possa un giorno ridiventare bersaglio di qualcosa, e qui lo si spera vivamente) e più in generale tutto il mercato degli "oggetti informatici".
Tralasciando per un attimo la questione sui criteri seguiti dal Patent Office nel convalidare le richieste di brevetto, spostiamo l'attenzione sul contenuto di questa "invenzione".
Più che una replica dell'annosa querelle SCO/IBM-Novell-Linux, che fortunatamente ha portato all'apertura di un Chapter 11 in capo a SCO, a me questo brevetto sembra un tipico caso di Patent trolling il cui puro scopo è quello di assicurare una posizione dominante e/o assicurare un (ingiusto) vantaggio competitivo verso la concorrenza, come nel caso British Telecom vs. Prodigy, laddove BT pretendeva di avere il brevetto sul concetto di hyperlink (e quindi di fatto sull'intero web), per non parlare della famigerata Law Firm Niro & Scavone.

Già, ma questo brevetto l'ha ottenuto Apple, e Apple è buona, innovativa, tecnologica, bianca, e tutti tifano per lei e per il suo comandante supremo, accendendo se necessario ceri per assicurarne lunghi anni di permanenza con noi.
Io credo da anni il contrario: penso a Redmond si siano fatti degli sforzi per andare verso un diverso modello di business (sforzi che tuttavia appaiono minuscoli, appesantiti come sono da quel 90% di quota di mercato che fa sì che qualunque azione appaia comunque monopolista), viceversa a Cupertino non solo non si sia fatto alcun tentativo, ma si siano indirizzate tutte le energie verso una maggiore blindatura e controllo del proprio contenuto tecnologico innovativo, cedendo solo in casi (quali il recente abbandono del DRM sulla piattaforma iTunes, peraltro sostituito dal watermarking in cui non era proprio possibile andare avanti su quella strada).
Spero che converremo tutti sul fatto che AppStore non serve a garantire la qualità del prodotto bensì il controllo sugli sviluppatori, e che il modello di commercializzazione dell'iPhone SIMlockato grida vendetta per chiunque abbia a cuore il concetto "se compro un oggetto gli faccio fare quello che voglio io, e non quello che vuole chi me lo ha venduto".
Quand'è che cominceremo a dedicare un centesimo delle energie che spendiamo contro Gates e Ballmer per parlare con senso critico anche di Steve Jobs?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

che palle 'sta storia: apple è una ditta, una impresa che fa profitto, non è un culto messianico. sarebbero scemi a non tutelare uno dei loro prodotti più venduti!

apple "è buona, è bianca, è intelligente": tutte cazzate! non possiamo essere semplicemente contenti di una ditta che fa prodotti buoni, facili da usare, con un design carino e che per quesi si fa pagare caro? è una rarità in un mondo in cui le ditte non si fanno scrupoli ad inchiappettare i clienti...

perdonami il linguaggio colorito, ma da quando sono passato a mac passo troppo tempo a parlare di 'ste fregnacce. mi sta venendo voglia di vendere tutto e comprarmi un vecchio laptop per sbatterci su ubuntu.

faccio io una domanda: perchè tutta questa curiosità? perchè tutto questo livore o zelo messianico? vendono il 10% del mercato, eppure se steve jobs fa una scorreggia i media uniti ne riportano la notizia. questo significa che apple interessa a moltissimi, sebbene poi in pochi comprino davvero. perchè tutto ciò?

fra

m.fisk ha detto...

I casi sono tre: o hai letto frettolosamente ciò che ho scritto; o io non sono stato capace di spiegarmi, o Apple sta diventando per i suoi seguaci una nuova Scientology.

Anonimo ha detto...

Su simili tematiche, il recente articolo di Dan Lyons, già noto come Fake Steve Jobs: Rotten Reporting

m.fisk ha detto...

Grazie per la segnalazione! Mi hanno colpito questi due passaggi (giuro che non l'avevo letto prima)

"The fact is, in the eyes of the media, Apple is the corporate equivalent of Barack Obama—a company that can do no wrong."

"Imagine what it might be like if the Church of Scientology went into the consumer electronics business, and you'd have a pretty good picture of how Apple operates."

 

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