lunedì 25 maggio 2009

Facia de tola /2

Per non far torto a nessuno, il premio faccia di latta spetta anche a Silvio Berlusconi, il quale in un'intervista concessa alla CNN, rinvenibile sul sito istituzionale del Governo (grazie a .mau.) tira fuori candidamente la frase “Ci sarà un giudice, alla fine, a Berlino”

E ci vuole una bella faccia tosta, per citare queste parole! Si tratta infatti di un'esclamazione che la tradizione vuole enunciata da un mugnaio di Potsdam, al quale Federico II il Grande voleva requisire il mulino per ingrandire il parco della costruenda residenza di Saint-Souci.
Di fronte alle insistenze -e alla minaccia dell'uso della forza- del sovrano, il mugnaio esclamò ciò che, agli occhi del medesimo Federico apparve come la prova suprema del fatto che le proprie riforme avevano datto della Prussia uno Stato di diritto: un umile mugnaio era infatti in grado di ribellarsi all'autorità di un Re, invocando la protezione dei giudici, i quali vengono riconosciuti come un organo autonomo dello Stato pur amministrando la giustizia in nome del Re!

La storiella è forse un puro aneddoto edificante, che ebbe peraltro grande risonanza un un'Europa nella quale era da poco stato pubblicato l'Esprit de Lois; ma dà pienamente il senso di cosa sia il principio della divisione dei poteri: un rigoroso rispetto delle pronunce della magistratura, che a sua volta è del tutto libera di pronunciare secondo giustizia, indipendente e garantita dalle pressioni dell'Esecutivo.

Che Silvio Berlusconi, l'uomo più ricco d'Italia e il più potente in quanto capo del Governo, si permetta di citare a sua difesa e contro la magistratura italiana questa famosa esclamazione, sarebbe scandaloso, se non trascendesse, me ne rendo sempre più conto via via che scrivo, nella farsa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Troppo splendidamente e salottieramente colto per non finire tra i miei preferiti...

 

legalese
Il contenuto di questo sito è rilasciato con la seguente licenza:
- ognuno può farne quel che gli pare
- l'eventuale citazione del nome dell'autore e/o del blog è lasciata alla buona educazione di ciascuno