mercoledì 14 gennaio 2009

Vecchio saggio

Quando ero molto più giovane e molto più pirla ho pensato e fatto una quantità di cose che, viste con l'esperienza della persona più o meno ormai matura, mi fanno sorridere.
Rammento di ragazze delle quali mi sono innamorato e che non mi ricambiavano, e io non riuscivo a crederci perché sapevo che saremmo stati una coppia perfetta.
Altre che a un certo punto mi hanno lasciato, e io non riuscivo a credere che non ritornassero sui propri passi, perché sapevo che quella era la cosa giusta da fare.
Sul lavoro io sapevo di comportarmi nella maniera giusta in tutte le occasioni, e quando una trattativa falliva la colpa era sempre di qualche evento esterno e imprevedibile. Come pure, quando altri venivano promossi ed io restavo al palo, io sapevo di essere nel giusto e che i miei capi non lo capivano.
Ci ho messo circa quarant'anni a capire di non essere il centro del mondo, e che ciò che sapevo molte volte era, semplicemente, sbagliato. Da quando ho capito questa semplice lezione vivo molto meglio, e detto per inciso ho molto più successo di prima, in tutti i campi.

Ieri sera, a Ballarò, Veltroni ripeteva come un disco rotto sempre gli stessi slogan, incurante di tutto ciò che lo circonda.
Egli sa che il partito democratico è ciò che ci vuole per l'Italia. Egli, incurante della contraddizione, sa che ha fatto bene ad allearsi con Di Pietro prima delle elezioni e sa che ha fatto bene a sciogliere l'alleanza dopo le elezioni.
Egli sa che quando il partito democratico vince (il Trentino, e grazie a Dio questa volta non ha attribuito al PD italiano la vittoria di Obama!) è perché il PD è come vuole Veltroni, mentre quando il partito democratico perde (risparmiamoci l'elenco) è perché il PD non è come vorrebbe Veltroni.
Egli sa che il PD è un partito da 34%, e anche se gli dicono che adesso è al 25% non c'è alcun problema, perché egli sa che risalirà.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sapere è alla base di tutto.
poi c'è il resto.

 

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