venerdì 5 giugno 2009

Ville sparse e biancheggianti sul pendio


Vi comunico in modo più o meno ufficiale che, malgrado le previsioni del tempo siano tutt'altro che buone, il sottoscritto ha deciso di prendersi un giorno di ferie, dato che lunedì le scuole sono chiuse. Doman pomeriggio si recherà ai monti con figlioletto, cucinerà qualche manicaretto, farà qualche passeggiata e un paio di partitelle a Subbuteo. Il ritorno in città è previsto due giorni dopo, in serata.
Capite bene che questa decisione comporta la mia assenza dalla metropoli per tutta la giornata di domenica e per parte del lunedì, perlomeno fino ad oltre le ore 15.

Per quanto riguarda l'Ente Territoriale Inutile non ho mai avuto alcun dubbio (salvo, per un secondo, quando ho letto la provocazione di .mau. sulla lista "NO BOX"): i non milanesi faranno fatica a seguirmi, ma per i concittadini posso dire che quando la nostra sindachessa ha detto di votare per "Guido Penati" ha espresso con candore una profonda verità: l'indistinguibilità dei due candidati l'uno dall'altro.
E quando due candidati sono indistinguibili (ovviamente dal lato del peggio), a quel punto preferisco che vinca quello della parte peggiore: perlomeno appare chiaro che si tratta di un avversario contro il quale combattere.

Qualche dubbio, lo confesso, l'ho avuto per il Parlamento Europeo. Ho già espresso in precedenza la mia convinzione che sia un altro ente di nessuna utilità pratica e neppur teorica, ma è vero che questa consultazione ha anzitutto un significato in ambito nazionale.
Sono stato quindi tentato fino a poco fa di tracciare la croce sul simbolo di Sinistra e Libertà; poi ho letto un post di Suzukimaruti che in un passaggio dice:
La lista peggiore è un cartello elettorale che si chiama Sinistra e Libertà ed è capeggiata dal politico più sopravvalutato della storia italiana, cioè Nichi Vendola: si tratta di un curioso agglomerato fatto da ex rifondatori bertinottiani, gli apprezzatissimi (…) Verdi di Pecoraro Scanio - pare tutti e quattro - i socialisti liberal di Boselli e gli ex diessini ritardati (quelli che si sono accorti nel 2007 che non gli era piaciuta la svolta della Bolognina di Occhetto nel 1991) di Sinistra Democratica. Sono talmente divisi e inconciliabili, animati solo da un astio delirante verso il PD e verso Rifondazione, da non essere assolutamente in grado di produrre un programma comune. Ma fortunatamente non ci hanno nemmeno provato: il loro unico selling point politico è “noi siamo quelli immediatamente più a sinistra del PD: ci votate?”.
E mi sono accorto che forse esagera un po', ma in fondo in fondo quello che dice è vero.

E quindi, oggi pomeriggio controllo l'olio e le gomme, senza rimpianti.

6 commenti:

.mau. ha detto...

solo una cosetta: puoi anche tornare a casa domenica sera tardi, visto che queste elezioni - essendo europee e quindi dovendo per forza terminare domenica sera entro le 22 - si tengono sabato pomeriggio e domenica.

m.fisk ha detto...

Ecco, vedi il livello di attenzione... mi ero fatto fuorviare dal fatto che lunedì non c'è scuola.
Comunque di notte guido malvolentieri assai, quindi prenderò comunque un po' d'aria fina, ed evito la tentazione perversa di incrementare lo share della radioemissione dell'insetto di regime.

Tonino ha detto...

Sullo stato d'animo non discuto, condivido e rilancio. Anche le singole argomentazioni sono motivate. Il discorso nel suo complesso mi sembra invece preordinato verso una conclusione e per non lasciare vie di fuga (né speranze :)
Mi permetto di sollevare alcune obiezioni.
Quella che tra due contendenti indistinguibili è meglio scegliere l'avversario manifesto perché lo si combatte meglio è una massima arguta e di successo. Quello che debbo registrare è che in diversi anni di politica meneghina all'atto pratico non si è mai dimostrata vera, almeno nella sua seconda parte. Altro che lotte, nel tempo ci si è fatti brutti, sporchi e rassegnati che è una bellezza. La mancanza di contendenti e controbilanciamenti ha reso impermeabili alle critiche e al confronto le maggioranze che ci governano, che pure in affanno su molti fronti non sono stimolate a correggersi. [continua]

Tonino ha detto...

Europee: sul senso ultimo del parlamento io penso che sia difficile pronunciarsi senza imbroccare un discorso più vasto sull'Unione europea e la valutazione che se ne dà e non penso che si possa farlo qui e ora. E' vero che ha una competenza e un ruolo limitato ed è vero che viene da noi sfruttato secondo logiche nazionali e per parcheggiare personale politico. Al primo punto risponderei che l'Unione è tra una fase comatosa e l'altra comunque una realtà fatta e ciò che esprime in positivo è anche merito della presenza del parlamento al suo interno; mentre per ciò che si giudica in negativo non si può intervenire senza far leva ancora sul parlamento. Una quadratura un po' paracula ma penso piuttosto vera.
Al secondo dico che le secche acquitrinose della nostra politica non possono essere una ragione per rassegnarsi a queste stesse secche: sarebbe una fonte circolare che si autoalimenta. Il voto europeo va visto come un'opportunità di uscire dal nostro clima asfittico e mortificato, di guardare un po' oltre l'orizzonte nonostante le candidature pilotate e ciò che sottintendono. [continua]

Tonino ha detto...

Suzuki-maruti: oddio chiedere a Enrico se bisogna pensare male delle sinistre minoritarie è come chiedere al pesciarolo se il pesce è veramente fresco... Cioè al di là del merito mi sembra che anche in questo caso cerchi un po' l'opinione che ti confermi nella sensazione di non avere scelte accettabili. Credo che nello stesso pezzo sottolinei che per come sono fatte queste elezioni, per lo scopo e il senso che hanno vale la pena di votare la persona più che la lista pensando a quello che si ritiene potrebbe fare nel caso di elezioni e mi sembra un ragionamento abbastanza condivisibile.
Scusa la lunghezza.

m.fisk ha detto...

@tonino: tutto ciò merita una risposta necessariamente articolata.
Mi permetterò di farlo riportando il commento in un nuovo post: dopo la spesa della frutta al mercato.

 

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