Fare distinzioni tra chi va a troie femmine e chi fa a troie travestite; tra chi è stato ricattato e chi non lo è stato; tra chi ha vuotato il sacco subito e chi l'ha vuotato solo dopo; tra chi si è dimesso subito e chi non si è dimesso né ci pensa lontanamente; tra chi è rimasto con la moglie e chi la moglie l'ha lasciata.
Ecco: a me leggere queste cose non fa neppure ridere, che sarebbe l'unica reazione corretta. Ma vedo che c'è chi discetta puntigliosamente su queste sfumature, come scolastici che disputano sul'entelechia.
E allora, diciamo l'unica cosa che seriamente si può dire su questa triste vicenda: Marrazzo è indifendibile, e lo è perchè il suo partito di riferimento ha messo per sei mesi le mani nelle mutande del suo avversario.
Tutto il resto sono cazzate: che Berlusconi si dovesse dimettere perché è ricattabile; perché ha mentito; perché ha saltato appuntamenti importanti; perché ha usato degli aerei di Stato. Tutte cazzate: Repubblica (e il PD dietro) hanno tentato di farlo saltare perché ANDAVA A TROIE.
Non ci sono riusciti, ma adesso Marrazzo salta perché ANDAVA A TRAVESTITI. L'assegno, il ricatto, le smentite e le ammissioni sono tutti meri accidenti: Marrazzo paga l'intransigenza del suo partito, tutto qua. Tanto che il buon Mele, che andava a troie e pippava, è ancora lì, bello come il sole, e nessuno gli ha più chiesto conto di nulla.
Ah, un'altra cosa: si può ben dire che Marrazzo aveva l'unico merito di essere comparso in una trasmissione peraltro non sua, e che non sapeva nulla di politica ma era solo un acchiappavoti catodico. Non è gentile ma è un'opinione legittima, per carità.
Però coloro che questa opinione in quattro anni se la sono sempre tenuta per sé, e poi la esternano proprio oggi, mi sembra che non ci facciano un gran bella figura.
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9 commenti:
*applausi*
in 'sto giochetti ci stanno cadendo tutti ...
feltri un paio di gg sosteneva che gli italiani sono più contenti di un silvio che si abbandona su curve femminee piùttosto che su un travestito. (vabbè è feltri, non un un grande pensatore e finissimo analista politico)
evidentemente agli italiani non è data la capacità di elaborare cose più complesse o che si elevino dalle zone genitali.
nessuno chiede di smetterla con il frugare nelle altrui mutande e di passare alle vere domande.
la colpa è un pò di tutti, diciamocelo.
un saluto
monica
tagliente come la verità.
Francamente a me non frega nulla della vita privata di Marrazzo e non frega nulla della vita privata di Berlusconi. Per dirla tutta, a me non frega della vita privata di alcuno e avrei preferito di gran lunga che giornali e blog non la smenassero ad oltranza con l'affaire Noemi e tutte le puntate della soap "Palazzo Grazioli" (mi pare di averlo pure scritto), soprattutto visto che sono ottime occasioni per togliere rilevanza mediatica alle questioni veramente importanti.
Forse l'unica questione rilevante poteva essere quella dei voli di Stato, che francamente non è tanto gradevole sapere che qualcuno usa i quattrini pubblici per pagare i costi di eventi che c'entrano poco con la res pubblica. Ma a quanto pare pure quella vicenda è stata cassata dalla corte dei conti che ha ritenuto il danno economico irrilevante.
Quindi, in definitiva, uno scandalo di origine privata, non penalmente rilevante (nel caso di Marrazzo sarebbe addirittura vittima di un reato), dovrebbe portare a dimissioni? Dipende.
Secondo una certa cultura politica ben presente in altre nazioni occidentali, il problema non sta tanto nelle preferenze sessuali, quanto nel fatto che in entrambi i casi si sarebbe verificata una mancanza di lealtà nei confronti dei rispettivi coniugi e che di fronte al fatto che tali fatti privati siano diventati pubblici per una qualsivoglia motivazione, i personaggi pubblici abbiano mentito pubblicamente per coprire lo scandalo. E di conseguenza non siano degni della pubblica fiducia, elemento che secondo tale cultura politica è fondamentale per poter ricoprire una carica pubblica (vedi caso Lewinsky, per dirne una). Prova ne è che non tutte le 10 domande di Repubblica erano a tema sessuale.
E' evidente che qualora tale cultura sia predominante nell'ambito di azione del personaggio pubblico in questione (nel caso di Berlusconi, è senz'altro un ambito internazionale, mentre non mi risulta che il NYTimes o Le Monde abbiano una rubrica fissa sul caso Marrazzo), la questione delle dimissioni può essere messa sul tavolo, specialmente quando il can can mediatico può potenzialmente minare la reputazione dell'attività politica nel suo complesso.
Sottoscrivo tutte le tue analisi e considerazioni, e aggiungo: ecco a cosa ci ha portati la politica del 'turarsi il naso' alle elezioni, 'non disperdere il voto' e menate consimili: a votare un giornalistucolo d'infima categoria che non si è nemmeno posto lo scrupolo di cacciarsi e cacciare la sua compagine politico-governativa in una situazione ingrata. Questa è la considerazione che buona parte dei dirigenti della sinistra hanno dei loro (?) elettori.
P.S.: nel caso di Berlusconi, poi, oltre alla mancanza di lealtà, ci sarebbe anche una questione di coerenza, visto che ha vinto le elezioni smenandola col Family Day e in questo non è risultato molto diverso dal caso Mele, con la differenza che Mele è stato ripudiato dall'UDC, mentre non pare che il PDL consideri il proprio leader suscettibile di tali conseguenze.
Ennesima dimostrazione che i due poli sono in realtà uno solo, discriminato da una lettera (L).
(Non per le relative "debolezze private", ma per il come e quali questioni si affrontano, spacciandole per politica)
Mi permetto di dissentire, in parte e non sulle linee generali del post.
Il caso delle escort è tale solo in quanto due di esse (almeno) sono finite nelle candidature del PDL (o meglio, di liste collegate) per meriti di letto; una ha dichiarato di essere stata candidata per poter portare avanti la sistemazione di un residence di sua proprietà. In realtà, in un mondo buono e giusto, la bega sarebbe tutta interna al PDL e dovrebbe far infuriare principalmente i suoi elettori.
Per Marrazzo la cosa è diversa: politicamente ci vedo un grosso problema a restare in sella dopo che hai pagato dei carabinieri farabutti per coprire le tue "innocenti evasioni". Con quale credibilità potrai parlare di legalità e di necessità di denunciare gli estorsori, quando tu ti sei piegato senza fiatare?
Di quello che fa chiunque nelle sue private stanze con chi vuole a me poco ne cale, per il resto.
Le sfumature si cercano semplicemente perché il mondo non è bianco e nero, altrimenti se fosse così semplice si potrebbero chiudere i blog, il cui scopo appunto non è quello di urlare o fare da megafoni.
Sostenere che usare gli aerei di stato o le auto blu o non farlo sia la stessa cosa, che riempire le liste di veline scelte per il solo fatto di aver partecipato ai festini o non farlo, che raccontare cavolate ai cittadini o non farlo, che denunciare le estorsioni o non farlo cedendo ai ricatti, che presentarsi come difensori di una certa morale rompendo le balle a Eluana e facendo leggi antiprostituzione e poi comportarsi diversamente (contando nel caso di Silvio sulla complicità di un TG1 che è andato avanti mesi senza utilizzare la parola "D'Addario" e che quindi getta in luce che in situazione penosa sia il sistema dell'informazione in Italia), è fare un torto all'intelligenza di chi ha scritto il post e lo ha commentato.
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