lunedì 12 ottobre 2009

L'ultimo vero post

E' probabile che questo sia l'ultimo, o uno degli ultimi, post di questo blog, che chiuderà i battenti a tempo indeterminato, nel migliore dei casi almeno fino al 2012. Considerato poi che nel 2012 dovrebbe esserci la fine del mondo, tanto vale salutarci una volta per tutte e chi s'è visto s'è visto.
La chiusura non farà grande scalpore: ieri ha chiuso ufficialmente Maestrini per caso, che aveva un pubblico cento volte superiore al mio, e ciò è una bella seccatura, dato che la notizia della mia chiusura verrà cannibalizzata da quella della chiusura di Mafe e Vanz.
- Fatti furbo -potreste dire- e annuncia la tua chiusura tra una settimana, quando il clamore dell'altra notizia si sarà spento.
Già, il punto è che non ho la possibilità di scegliere, purtroppo. Tra poco qui sotto arriveranno un paio di volanti, a sirene spiegate, e mi porteranno a San Vittore; così sui giornali di domani potrete vedere anche il mio volto, senza occhiali a specchio e in manette. C'è anche il caso che Bruno Vespa faccia uno speciale, con la partecipazione di Paolo Crepet.

Prima che leggiate la notizia sui giornali, vi devo la mia versione dei fatti.
Tutto comincia nello scorso mese di giugno, quando Nichita, che aveva finito la quarta elementare, prese la pagella. Rispetto al primo quadrimestre, nel quale si era lasciato un po' andare, la pagella finale era molto migliorata, tornando ad avere solo nove e dieci: e pertanto meritava un regalo di una certa importanza.
Decisi così di fargli un regalo da grandi, e gli comperai una macchina fotografica, che lui apprezzò molto.
Facciamo un salto nel tempo e arriviamo allo scorso venerdì: il suo compagno R. lo aveva invitato a passare il week-end in campagna, e Nichita mi ha chiesto se poteva portare la macchina fotografica. Io gli ho risposto che non doveva chiedermi il permesso, dato che la macchina è sua, e lui così ha fatto.
Ieri sera, tornato a casa, ha voluto farmi vedere le fotografie che aveva fatto. C'erano dei divertenti ritratti di R. che faceva le boccacce, qualche immagine un po' storta della casa e dei paesaggi ripresi dai finestrini della macchina.
Poi c'erano foto di piciu e di bus del cü: cazzi e culi.
I due decenni avevano pensato bene di fotografarsi l'un l'altro i rispettivi attributi, e di ciò erano evidentemente felicissimi e fieri: non so quante volte si fossero rivisti l'un l'altro quella mezza dozzina di foto, ma mentre me le mostrava Nichita non riusciva ancora a trattenersi dal ridere, contento come una pasqua.
Pure io, quando io avevo la sua età o poco dopo, possedevo una macchina fotografica, ma non ho mai fotografato gli attributi miei o dei miei amici. Non perché che la cosa non ci avrebbe divertito, ma perché sapevamo bene che la pellicola avrebbe dovuto essere sviluppata in un laboratorio, e non solo ci saremmo vergognati come ladri, ma probabilmente avremmo anche riscosso una seria punizione. Ci mostravamo i piselli, certo; facevamo anche la gare negli spogliatoi della piscina, ma non ne lasciavamo traccia.
Con l'avvento delle macchine digitali direi che è del tutto normale che il nostro mostrarci e scherzarci di allora sia divenuto il fotografarsi di adesso, e la cosa mi ha insieme tranquillizzato e confortato, sul fatto che mio figlio sta crescendo percorrendo tutte le tappe che debbono essere percorse da un bambino che sta per diventare un ragazzino.
Poi è venuto fuori il legale che è in me.
600-quater. Detenzione di materiale pornografico.
Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste dall'articolo 600-ter, consapevolmente si procura o
detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a euro 1.549.
600-sexies. Circostanze aggravanti ed attenuanti.
[...] Nei casi previsti dagli articoli 600-bis, primo comma, e 600-ter, nonché dagli articoli 600, 601 e 602, se il fatto è commesso in danno di minore, la pena è aumentata dalla metà ai due terzi se il fatto è commesso da un ascendente [...]
Notate, caso mai aveste dei dubbi sull'interpretazione della norma, che l'originario verbo "dispone" è statto sostituito nel 2006 con il verbo "detiene", a chiarire che per incorrere nel reato non c'è bisogno di altro che della possibilità astratta di accedere al materiale in questione, indipendentemente dalla circostanza che questo venga scambiato, e perfino qualora questo non venga neppure visualizzato.
Orbene, l'interpretazione della legge è cosa complicata, ma credo proprio che nel concetto di "materiale pedopornografico" non possano non rientrare due piselli decenni.
La cosa è grave, come potete ben immaginare: considerate per un attimo che al giovane Stasi, accusato di aver ucciso la fidanzata e nei confronti del quale non si riusciva a trovare un possibile movente, è stato cucito addosso un vestitino d'accuse infamanti perché nel suo PC c'erano delle non meglio specificate immagini pedopornografiche, che solo ora una perizia ha dimostrato essere capitate lì più o meno per caso; e per il solo possesso delle medesime egli sta affrontando un altro processo, che si aggiunge a quello per omicidio.

Un padre ligio alle leggi avrebbe preso la scheda dalla macchina fotografica e l'avrebbe cancellata; un padre ligio alle leggi e competente in materie informatiche l'avrebbe buttata nel fuoco, consapevole del fatto che qualche traccia può sempre rimanere nella memoria flash, ed essendo il reato ormai ampiamente consumato l'unica possibilità era quella di far sparire le prove.
Un padre meno ligio alle leggi e più attento allo sviluppo armonico della personalità del proprio figlio, quale io credo di essere, ha creduto che bruciare la scheda, o anche solo cancellarla, non avrebbe fatto altro che instillare nel figlio dei tabù pericolosi, figli della nostra era sempre più oscurantista. Bruciare o cancellare quelle due foto di piselli avrebbe voluto dire che la volta successiva Nichita e R. o P. o K. si sarebbero comunque fotografati (perché sono decenni ed è naturale che lo facciano), ma di nascosto: lui non me l'avrebbe più detto in quanto avrebbe perso la fiducia in me; e se c'è una probabilità su un milione che un giorno qualcuno davanti a scuola avrebbe potuto proporgli di fare qualcosa di sporco, il cancellare ora quelle foto mi avrebbe impedito allora di poterlo sapere, perché anche quel qualcosa sarebbe stato fatto pure di nascosto.
E pertanto ho lasciato le foto sulla scheda; e le ho importate, insieme alla boccacce di R, e alla casa, e ai paesaggi, nel mio computer, nella directory dove Nichita tiene le foto che ha fatto in Sardegna, nella bergamasca e in giro per Milano.
E quando stamattina Nichita mi ha chiesto il permesso di portare la macchina fotografica a scuola, per far vedere le foto a P., io ho avuto un altro brivido, ma ho voluto essere coerente con me stesso e gli ho detto di farlo, anche se, pavidamente, gli ho raccomandato di mostrarle solo a P. senza farsi beccare dalle maestre: raccomandazione di cui non aveva alcun bisogno, dato che tutti i decenni sono ben consapevoli del fatto che quelle sono cose che devono essere fatte di nascosto, ed anzi è quello il bello -il sugo- del farle.
Come ovvio, le maestre li beccheranno, non ne ho dubbio alcuno. Se fossero lige al loro dovere dovrebbero chiamare gli assistenti sociali, i quali disporranno l'affidamento di Nichita in una casa famiglia. Qui sarà interrogato da una girandola di psicologi, i quali a un certo punto cominceranno a fargli delle domande sempre più stringenti sull'attenzione che il papà ha sempre mostrato nei confronti del suo pisellino.
Dopo essere stato arrestato sarò così accusato anche di violenza sessuale su minore degli anni dieci (art. 609-ter comma 2: da sette a quattordici anni); e a nulla varranno le mie giustificazioni. Racconterò che ho subìto due operazioni (e due ricoveri in pronto soccorso, grondante sangue) per guarire la fimosi e le aderenze provocate dalla mentalità bacchettona dei miei genitori, per i quali l'igiene del corpo era sì fondamentale, tranne che per un paio di centimetri del medesimo che nel bagno si fingeva non esistessero neppure; spiegherò quanto sia forte in me il desiderio di risparmiare a mio figlio le sofferenze che ho dovuto affrontare io per rimettere a posto i relativi danni, non solo fisici, e che pertanto ritengo mio dovere controllare la pulizia del prepuzio tanto quanto quella delle orecchie o la presenza di pidocchi.
Non sarò creduto. Son qui, quindi, ad attendere le volanti.
Credete che questa sia una storia da ridere? Tutt'altro.

17 commenti:

Giacomo Cariello ha detto...

E io che pensavo di venirti a trovare questa settimana, complice una delle mie trasferte milanesi. Ma la metro mi smonta a San Vittore? :D

gliuommero ha detto...

Mi sono preoccupata sul serio... Stavo già andando a comprare le arance.

m.fisk ha detto...

@giacomo - C'è anche una stazione di BikeMi, lì davanti, tranquillo.
@Gliuommero - temo che le arance non le lascino entrare, ahimé.

Anonimo ha detto...

Ma quindi noi lettori diventiamo complici delle tue nefandezze?


Anonymous Coward per ovvi motivi ;-)

gliuommero ha detto...

Passi per le arance, ma quell'ahimè con l'accento acuto... Si vede che i guai giudiziari ti hanno fatto perdere lucidità. :P (Essischerza, non vorrei mettermi contro un pericoloso criminale!)

The Dark Nomad ha detto...

E no, eh!
Per favore: metti tutto a posto, ché io ho BISOGNO delle tue invettive contro l'elboniano.
Grazie :)

m.fisk ha detto...

@gliuommero - come (preveggentemente) ebbi a scrivere altrove, un errore può capitare a tutti; è il secondo che fa la differenza

m.fisk ha detto...

Tranquilli, comunque: le volanti non sono ancora arrivate. Speriamo bene...

lo scorfano ha detto...

Arriveranno, arriveranno... La giustizia farà il suo corso, come è inevitabile.

m.fisk ha detto...

Pensavo di candidarmi a una carica politica; chessò: presidente della camera.
(ciao, sei uno nuovo, vero? benvenuto!)

Anonimo ha detto...

Io domani pomeriggio ho il primo colloquio con una psicologa (presumo una psicologa, o una assistente sociale) della ASL perchè io e mia moglie abbiamo intenzione di adottare un bambino.
Adesso sono terrorizzato.....

BM

lucia ha detto...

ahaha! per un momento ho pensato che ti arrestassero per bancarotta (cosa che prima o poi succederà a me, se le cose non cambiano drasticamente)... ma va'là! testimonieremo tutti a tuo favore, ora che ci hai raccontato i fatti.

P.S. ciao pesciolino, felice di rivedere il tuo vestito rosso spinoso!

Verrocchio ha detto...

Io punterei sulla prescrizione...
quella arriva prima delle volanti, di solito.

Anonimo ha detto...

scusami avvocato, ma fare in maniera che le colpe dei nonni non ricadano sui nipoti?
anche i miei genitori hanno esagerato in una direzione. non ho figli, ma riparare non mi sembra sia l'esagerare in direzione opposta.
Ci sono gia' tante esagerazioni p.es. le maestre e psicologhe linkate.
Mugnaio.

m.fisk ha detto...

@mugnaio: sarei anche d'accordo con te, non fosse per il fatto che non credo di esagerare nella direzione opposta: salvo che si consideri un'esagerazione il dedicare all'igiene del pipino la medesima attenzione che si dedica all'igiene dei denti.

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

 

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