lunedì 23 febbraio 2009

Liberali

Grazie a Scorfano, apprendo con vivo interesse da questo articolo della (ri)nascita del Partito Liberale Italiano.
Interesse vieppiù ravvivato dalla circostanza che vicesegretario è nientepopodimeno che Paolo Guzzanti, e che il nuovo soggetto politico si è già diviso in correnti, l'una facente capo a De Luca e Guzzanti e l'altra a Taradash e Diaconale. Completa il quadro idiliaco un sopravvissuto a sé stesso come Carlo Scognamiglio.

Simili notizie, una volta smesso di sorridere, dovrebbero secondo la comune vulgata incrinare la convinzione che in Italia serva, e presto, un ritorno al proporzionale. E invece no, e vi spiego il perché.
Un "partito" forte dello 0,3% dei voti rappresenta lo 0,3% dei cittadini, e dovrebbe avere in Parlamento lo 0,3% dei seggi, in un sistema proporzionale puro.
Diciamo pure che raddoppi i consensi grazie a Guzzanti, arrivando allo 0,6%: dato che secondo la Costituzione vigente vi sono circa 1000 parlamentari (630 deputati e 315 senatori elettivi), ciò corrisponderebbe a 6 parlamentari, 4 alla Camera e 2 al Senato. In teoria, dato che in effetti su cifre così ridicole anche il sistema elettorale della prima repubblica non era veramente proporzionale, e se tanto mi dà tanto avrebbe attribuito al più un paio di deputati e zero senatori.

Ma facciamo anche conto che il sistema sia purissimamente proporzionale e, per semplificare, facciamo finta che ci sia una camera sola con 1000 persone dentro. Questo partito conterebbe, guarda caso, esattamente quanto conto io in un'assemblea condominiale: il condominio dove vivo infatti è molto grande, ed io possiedo giusto giusto i sei millesimi.
Il mio voto, quindi, conta meno di un due di spade quando è briscola coppe; ciò non toglie però che a volte le mie idee siano state seguite dai condomini; ma non in forza di veti o ricatti: semplicemente perché in certe questioni (quali, ad esempio, se coltivare o meno una causa nei confronti di una ditta fornitrice) ho una certa esperienza e so dire cose di buon senso che vengono colte come tali dagli altri partecipanti.
Quella è la mia forza: non certo l'espressione del mio voto, che -preso isolatamente- non è mai stato in grado di spostare di qua o di là una delibera.

Ben diverso è il peso in un sistema bipolare: quel prefisso telefonico può far la differenza, e quindi il peso di chi lo apporta ad una coalizione è molto incrementato dalla funzione di "ago della bilancia". E se non mi credete e vi sembrano vaneggiamenti senili, forse dovreste rinfrescarvi la memoria con nomi come Mastella o Binetti. Due parlamentari che, soli o con due-tre sodali, hanno tenuto in scacco il governo Prodi, costringendolo l'una a rinunciare a punti qualificanti del programma, l'altro addirittura ad andare a casa.
Notate poi che anche in un'ottica bipartitica le cose non cambiano, anzi! Teoricamente, se fosse passato l'ultimo dei referendum di Mariotto Segni, l'alleanza PD-IDV (e correlativamente PdL-Lega) non avrebbe avuto ragion d'essere (il premio di maggioranza sarebbe stato preso dal solo PdL); ma ci vuol poco a comprendere che le cose sarebbero andate ben diversamente: gli alleati, sia pur alleati a fini meramente eletorali, sarebbero stati inglobati nelle liste del partito maggiore, esattamente come successe con i Radicali nelle liste PD.
In conclusione: guardiamo con simpatia al buon Guzzanti, e preoccupiamoci del fatto che grazie all'attuale legge elettorale tale buffo personaggio (ne avete mai letto il blog?) possa inopinatamente acquisire un'importanza superiore allo zero virgola poco.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Con qualsiasi sistema elettorale sia stata ottenuta , se hai una maggioranza di 1 parlamentare sarai alla mercè di qualsiasi membro della maggioranza e questo è quello che è accaduto al secondo governo prodi .
E comunque quel governo è durato più della media dei governi della prima repubblica . Le correnti DC avevano più potere condizionante dei " cespugli" attuali avendo suppergiù lo stesso peso elettorale .
Ormazad

lapiccolacuoca ha detto...

Voglio uno sbarramento al 10% o 12%, fai te come sto messa io. Altro che proporzionale o maggioritario.

.mau. ha detto...

si minore referendario? (cit.)

 

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