Non ce la faccio più. In giornate come questa, che senso ha continuare a scrivere il proprio pensiero per trenta lettori che sono già d'accordo con te? Mi chiedo in che diavolo di posto sono finito a vivere, cosa ne è degli ideali che avevo al liceo.
Non riconosco più il sistema di regole che ho studiato all'Università e del quale mi sono appassionato ritenendolo -pur tra tanti difetti- un distillato di civiltà.
Sono stufo e so di essere solo.
PS: questo post è stato interpretato come un lamento per mancanza di lettori, ma così non è (colpa mia, peraltro, che non so scrivere breve). Qui la decodifica.
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10 commenti:
Almeno un lettore che non è (sempre) d'accordo con te lo hai. Continua anche tu a tenere accesa la fiamma, prima il buio ci schiacci.
No. Anche io sono stufo. E non sono sempre d'accordo con te. Ma scrivi bene, e leggerti è sempre piacevole.
R'n'r, nonostante tutto.
> cosa ne è degli ideali che avevo al liceo
No, dai, che mi viene da piangere...
Sei nel mio feedreader, fra i Grandi Nomi della Blogosfera!
(E le Lezioni italoamericane?)
Per chi si scrive? Per se stessi, per sentirsi vivi, per mettersi alla prova. Con chi a volte è d'accordo, a volte no. A rileggerti!
No, siamo tanti a essere stufi. A volte dissento, molte volte sono d'accordo ma finche' dibattiamo un
barlume di civilta' resta.
Si cresce e si cambia, non si tratta di mantenere alti ideali che quelli non sono mai veramente alti se si fa politica vera. E per favore la mistika del Liceo la molliamo. Sembra di stare a vedere il Grande Freddo. Si tratta di tenersi dritti benche' tutto precipiti. Si tratta di avere gli occhi aperti benche' tutto sia offuscato. La conoscenza va a braccetto con la constatazione. Che non e' la Verita' ma il saper cogliere l'essenza delle cose. Continuare a pensare liberamente diventa difficile se non hai una stampa libera e una Chiesa in casa. Quindi se hai trenta lettori o se ne hai uno solo l'importanza della quantita' e' relativa.
Scrivi un po' di complimenti su Sofri, vedrai le mazzate che arrivano.
dago
PS: quanto al resto, sappi che hai la responsabilità di essere quasi l'unico modo che ho per girare al giusto certe giornate; quelle in cui mi sento come di "sfogo". Ti prprprprprprprego (diceva Roger Rabbit)
puoi sempre correre il rischio di trovare qualcuno che arrivi qua via un motore di ricerca :-)
Per quello che può valere il punto di vista dal mio angolino (a parte che so che tra chi mi legge c'è gente generalmente in disaccordo con me, e d'altra parte anch'io leggo blog di gente che non la pensa affatto come me) si scrive innanzitutto per sé stessi. Decidi se ti basta...
Vabbè dai, tutti siamo stufi, e manco sempre d'accordo. Quando hai voglia di scrivere, scrivi, e quando non ti va non farlo. Anch'io come la piccola cuoca penso che la quantità di lettori abbia un'importanza relativa.
Io ci provo qualche volta a dire qualcosa in fase di commento fuori dal coro. Risultati deludenti. Alla fine scrivo per me stesso e cerco di fregarmene se nessuno legge.
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