domenica 6 settembre 2009

La faccia come il culo /2 bis

Merita un ulteriore approfondimento il discorso avviato ieri con riguardo alla sconfortante faccia di culo di Repubblica nei servizi sull'influenza di quest'anno.
Ribadisco che parlo male di Repubblica perché è questo foglio che ho qui con me, ora; e non so dire se analoghe sconcezze si ritrovino su altri quotidiani; ma temo che ciò sia assai probabile.
Dunque, la pagina 11 della Repubblica odierna ha due articoli. Il primo, a firma di Giuseppe Del Bello e Cristina Zagaria, racconta i funerali del pover'uomo stroncato da una messe di malatie e sindromi, cui l'influenza ha dato la spintarella finale.
Il titolo: «Psicosi contagio ai funerali di Gaetano»; e nel testo: «...subisce l'assurdo isolamento in cui l'hanno relegata il quartiere, i vicini, gli inquilini. Per paura immotivata. Per precauzione inutile».
La lettura di queste righe mi ha fatto dire: bene: dopo aver seminato il panico si sono accorti di aver fatto una stronzata e adesso stanno tirando i remi in barca. Non è che chiedano scusa o ammettano di aver creato loro, la psicosi; ma meglio che niente.
Senonché, l'altro articolo della stessa pagina, a firma di Anais Ginori, inizia con un'occhiello rassenerante: «Nipote della più terribile delle influenze è sopravvissuto grazie alle mutazioni genetiche diventando "invincibile"». La prima domanda che mi pongo, e se repubblica abbia così tanti danari da permettersi un esercito di titolisti: perché non posso proprio credere che chi ha scritto questo occhiello sia la medesima persona che ha scritto il titolo precedente. Salvo che non abbia della roba veramente buonissima da fumare, nel qual caso lo pregherei di scrivermi in privato per stringere accordi commerciali.
Ma è la Ginori che ci mette dei bei carichi di bastoni: «quasi un'epopea, non proprio gloriosa, visto che ha sempre seminato terrore e morte... l'ipotesi che il virus fosse stato congelato in qualche laboratorio e da lì si fosse risvegliato... non è detto che il 2009 sia il capolinea di questo inquietante viaggio».
Cosa dovrebbe pensare, vi chiedo, il lettore? Come può considerare "psicosi" il timore verso una malattia "invincibile" che "ha sempre seminato terrore e morte"?

3 commenti:

lucia ha detto...

quanto mi manca Cuore! peccato che non lo stampino più...
e per i giornali hai ragione da vendere!

Anonimo ha detto...

Scusa, ma poi come fanno a vendere le pagine di pubbilicità delle case farmaceutiche?

La pubblicità uccide l'informazione. Come e più degli investimenti governativi.

ciao
nicola.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

 

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