venerdì 4 settembre 2009

Ritorno al ventre materno

In questi giorni scrivo poco, e solo sciocchezze o cose mie.
Non è l'effetto di FriendFeed, e non è che il Giocone dreni tutte le mie risorse intellettuali.
Non è neppure che sia oberato di lavoro: ne ho, e tanto, ma ciò non mi ha mai impedito di ritagliarmi qualche minuto o mezz'ora per cazzeggiare allo schermo piuttosto che* alla macchinetta del caffè.
No: è proprio che quello che sta succedendo in Italia, tra azioni civili, erezioni, omosessualità vere o presunte, diffamazioni e messaggi trasversali di stampo mafioso: tutto ciò ha smesso di indignarmi e mi ha lasciato un gran senso di vuoto.
E poi la situazione della scuola: classi di trenta alunni formate perché si sono licenziati** migliaia o decine di migliaia di precari, ai quali tuttavia verrebbero erogate delle simil-indennità di disoccupazione: col risultato di spendere probabilmente lo stesso o poco meno ma rovinanzo un'intera generazione di studenti, che un domani diverranno manovalanza all'estero.
Di fronte a tutto ciò non so proprio cosa dire, come dare un qualsiasi contributo diverso dall'utilizzo creativo della bestemmia.



*Piuttosto che, qui, significa "piuttosto che".
**licenziati, sì: seppur precari.

2 commenti:

Rouge ha detto...

E' ora di riempire quel senso di vuoto con un po' di rabbia.

lucia ha detto...

come ti capisco...
non ho parole, ho solo parolacce.

 

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