mercoledì 4 marzo 2009

400 milioni (giocare con i numeri /2)

Chi ha letto un po' di mie note sa che vedo il referendum elettorale proposto da Mariotto Segni & Complici come il fumo negli occhi; e non a caso parlo di fumo, dal momento che ritengo che questo, come quelli che lo hanno preceduto, sia un modo di appellarsi demagogicamente ai più bassi istinti antipolitici dei cittadini al fine di ottenere esattamente il contrario di quanto sbandierato. La vittoria dei sì a questi referendum porterebbe la nostra democrazia costituzionale e parlamentare ad essere mero ostaggio delle segreterie di due partiti, e ciò, si badi, indipendentemente dal ripristino del voto di preferenza.
Ma non intendo entrare nel merito, qui: lo scrivo solo per essere certo che si sia capito che sono di parte.

Voglio invece esaminare questa cifra che viene, nuovamente uso il termine, sbandierata dal comitato promotore.
400 milioni di euro
Questo numero esce da un editoriale de lavoce.info ed è stato ripreso da vari stimati blogghér forse un po' troppo acriticamente.

Ribadisco che si tratta di un'analisi di parte, dato che per me si potrebbe buttar via anche un miliardo per salvare la Costituzione: e questo discorso dovrebbe essere condiviso anche da chi vi giuri sopra. Rilevo, inoltre, che lo stimolo all'economia è fatto anche di deficit spending e forse buttare un po' di soldi in periodo di crisi serve anche per il famoso rilancio dei consumi. Questo solo per dire che io non avrei problemi a spendere 400 milioni, se non lo si fosse capito.

Ma vediamo ora un po' questo benedetto articolo e scopriamo come sono composti, questi 400 milioni.
Anzitutto viene fatta una suddivisione tra costi diretti e costi indiretti: vediamo pertanto dapprima i
Costi diretti
- 74,5 milioni di Euro per il personale ai seggi;
- 63,5 milioni di euro per il personale di pubblica sicurezza;
- 13,5 milioni per prestazioni straordinarie del personale dei Ministeri;
-  5,0 milioni tra trasporto schede e cancelleria;
-  7,2 milioni per noleggio strutture e organizzazione;
- varie altre voci non dettagliate per un totale di 165 milioni.
Prendendo però una frase detta da Maroni in una conferenza stampa in relazione a una stima del possibile risparmio ottenuto abbinando amministrative ed europee, valutato 150 milioni, e dividendo tale cifra per due terzi in quanto le amministrative interesserebbero solo due terzi dell'elettorato, si giunge ad affermare che il risparmio discendente dall'accorpamento del referendum ammonterebbe a 225 milioni, cifra che lavoce (bontà sua) media con i 165 milioni per ottenere un dato, relativo ai costi diretti di 195 milioni.
Ora, converrete che utilizzare quale elemento di calcolo frasi buttate lì nelle conferenze stampa non è proprio il modo migliore di procedere scientificamente. Io quindi prendo a base i 165 milioni, che sono documentati, e osservo che:
1) vi sono ricompresi quasi 65 milioni di costo del personale di PS che, come evidente, sarebbe comunque pagato, in quanto già dipendente dell'Amministrazione. Si può discutere sul fatto che sia o meno opportuno distogliere i poliziotti dal sorvegliare le strade della città, ma non si può dire che quei 65 milioni siano un costo aggiuntivo: questi sono trucchetti da Beppegrillo(tm).
2) i restanti 100 milioni sembrano essere spese vere e proprie; ma si tende sempre a dimenticare che quando è lo Stato, a spendere i soldi, per calcolare correttamente i costi bisogna depurare gli stessi dell'aliquota fiscale: è vero che strutturalmente le tasse vanno da un'altra parte, ma -dal punto di vista del contribuente che si lamenta- se Maroni trasferisce una parte di fondi a Tremonti, per me che pago le tasse si tratta di un mero trasferimento senza alcun effetto sui conti pubblici.
Calcoliamo che una parte dei compensi al personale di seggio sarà soggetta a ritenuta d'acconto e una parte sarà tassata all'aliquota marginale applicata a ciascun dichiarante; per quanto riguarda le retribuzioni per straordinari poi sono sottoposte anche al prelievo previdenziale, per cui una parte di trasferimenti va all'INPS. Le spese vive invece andranno a incrementare il reddito d'esercizio dei fornitori, e saranno tassate all'IRES. Tutto ciò considerato, calcoliamo una ripresa fiscale del 30% e diciamo quindi che i nostri 100 milioni sono diventati 70 milioni.

Costi indiretti
Ma la parte più Travagliata(tm) è sicuramente quella relativa ai costi indiretti, che sono (udite udite):
- 127 milioni di euro, pari al costo di trenta minuti di tempo libero di ciascuno dei 40 milioni di elettori;
- 37 milioni di euro pari al costo sostenuto da un milione di famiglie per la tata del bambino che frequenterebbe le elementari ma il lunedì non potrà andare a scuola: il tutto nel presupposto, evidentemente falso, che *tutte* le elementari restino chiuse e che il 33% delle famiglie debba prendere una tata (che poi dove diavolo si troveranno un milione di tate mi incuriosirebbe di saperlo);
- 37 milioni pari al costo sostenuto dal Paese per la mancata ricchezza prodotta dal personale impegnato ai seggi (calcolato in 100 euro/persona). Viene dato atto per onestà intellettuale che molti scrutatori sono studenti e quindi tale costo consiste nella mera impossibilità di studiare o andare a lezione, ma si afferma apoditticamente che "il personale coinvolto nelle operazioni di voto ha generalmente una produttività più alta della media, quindi le due fonti di distorsione tendono a compensarsi". Il che dimostra che, oltre che in malafede, l'estensore della nota non ha mai visto un seggio.
La conclusione, che virgoletto, è "Si giunge così ad una stima dei costi indiretti pari a circa 201 milioni di euro. Tra costi diretti e indiretti si giunge così a un costo complessivo per la collettività di circa 400 milioni di euro."

La mia conclusione è che il costo è di settanta milioni di euro. Che non sono bruscolini, intendiamoci; ma sono tutt'altra cosa.

Aggiornamento Rectoscopy mi fa notare che i compensi ai componenti delle sezioni elettorali sarebbero esentasse: in tal caso il "costo" (rammentiamoci sempre che di trasferimenti alla fin fine si tratta) salirebbe a 90 milioni. Io me la ricordavo diversamente, dall'ultima volta che ho preso parte alle operazioni di seggio, ma è doveroso verificare.

Aggiornamento /2 Ha ragione rectoscopy: secondo la L. 21/3/1990 n. 53 i compensi elettorali costituiscono rimborso spese non assoggettato a ritenuta fiscale.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie, mi inchino (brevemente, eh!)

Anonimo ha detto...

una piccola precisazione: gli onorari per i componenti della sezione elettorale sono esentasse.
si tratta di redistribuzione pura.

m.fisk ha detto...

Verifico ed eventualmente correggo.

Anonimo ha detto...

ma i 65 milioni non sono gli straordinari per il weekend (che quindi sono spese aggiuntive e non già comprese nel bilancio ordinario)?

Anonimo ha detto...

Ho appena sentito Franceschini dire 460 milioni di euro.Non vorrei che sommassero i miei 400 milioni ai tuoi 70, tenendosene 10 per loro, che servono sempre.

m.fisk ha detto...

@rectoscopy: verifica effettuata; hai ragione tu.

@sinistronzo: non si tratta di straordinari (che sono bloccati o contingentati) bensì di retribuzione ordinaria. I giorni di servizio svolti saranno recuperati con altrettanti riposi. Si può discutere ovviamente dell'opportunità di impiegare le forze dell'ordine ai seggi anziché a pattugliare le strade di notte; ma non si può dire che l'operazione costi.

Anonimo ha detto...

non capisco: io ho preso spunti da te? tu da me? boh

ad ogni modo, mentre i costi per la bebisitter potrebbero anche essere sborsati da qualcuno, l'equivalente monetario dei trenta minuti di tempo libero (domenicale!) non li tira fuori nessuno!
ho scritto il post oggi (10/3) perché ho notato che gli economisti de lavoce.info (che in genere stimo) hanno rincarato la dose...

bai bai

Anonimo ha detto...

È una desolazione. Le porcherie di questo governo pare che non gli bastino e hanno bisogno di inventarsene ogni giorno di nuove, chissà poi perchè...
Io ho ormai rinunciato a sperare in questa gente, la gestione della politica di opposizione è arrivata a limiti che mi sembrano surreali. Dalla rai alla bioetica, passando per la pagliacciata della costituzione a ferrara e continuando con l'assegno (in deficit) ai disoccupati.

Anche io scrivo (clandestinamente) di queste cose sul mio blog, un po' deluso e un po' depresso da quello che vedo. E pensare che ce ne sarebbero di cose....

Grazie per l'analisi dei costi, e per l'ospitalità
John Doe

piero ha detto...

Quindi va bene invitare i cittadini a votare per tre domeniche di seguito.
Va a finire che alla fine con un altro paio di consultazioni elettorali ci guadagnamo pure.

m.fisk ha detto...

Dimmi una cosa, Piero: del doppio turno, perché non ne parliamo?
Perché nessuno se la prende -né se l'è mai presa- con il fatto che il maggioritario faccia andare a votare a due settimane di distanza?

 

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