E' una sciocchezza la riduzione a 200 o a 100 del numero di parlamentari. Basterebbe ridurre il Parlamento a una sala riunioni, magari un po' elegante, nella quale si troverebbero settimanalmente i quattro o cinque attuali capigruppo, ciascuno con tanti voti quanti sono gli uomini che oggi siedono in aula.
Queste cose le scrivevo trenta giorni fa.
Non pensavo di scrivere qualcosa di fantascientifico: sentivo in cuor mio che entro la fine della legislatura qualcuno avrebbe anche potuto buttarla lì, la proposta.
Me non potevo certo credere che dopo quattro settimante il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Principale Esponente dello Schieramento nel Quale Mi Riconosco Meno, avrebbe formulato la proposta davanti ai suoi parlamentari.
Quando cerco di mettere in guardia chi mi segue contro i pericoli delle derive maggioritarie, non riesco mai a trovare esempi abbastanza calzanti quanto questo.
6 commenti:
Dire che io sia favorevole alla vittoria del sì, con tanto di motivazioni fantasiose e complottiste, mi sembra un po' scorretto. Nel post che link c'è scritto:
"A me i quesiti del referendum non fanno impazzire, non so ancora cosa voterò".
Non ho cambiato idea.
Ciao,
Francesco
hai ragione, mi sono fatto prendere dalla foga e me ne scuso. credo che la il PD abbia fatto enormi danni alla nostra democrazia e credo che il successo di questi referenda sarebbe una spallata definitiva: probabilmente per questo mi sono fatto prendere la mano.
boh, il terzo referendum (quello sulla candidatura unica) non mi sembra una brutta cosa, anche se col Porcellum conta comunque poco, e sicuramente voterò sì. Per gli altri due, come scrissi sul blog a suo tempo, voterò no; però sono della scuola che dice "se c'è da votare, bisogna votare" e quindi sono per l'accorpamento dei referendum con le europee.
Essendo ferocemente contrario ai quesiti (ivi compreso il terzo: una demagogica foglia di fico che non serve a nulla), non andrò a votare, se -come appare- le date verranno tenute separate.
Avevamo già parlato tempo addietro del fatto che il meccanismo del quorum avesse svuotato l'istituto referendario e convenuto che l'unica soluzione praticabile sarebbe l'abolizione del quorum stesso, accompagnata tuttavia da un robusto incremento del numero di firme da raccogliere.
Resta tuttavia la mia più profonda perplessità (per non dire contrarietà) all'istituto in sé: si tratta di considerazioni maturate nel tempo dopo le discussioni autunnali e le mie letture; ma non è certo il commento al post il luogo migliore per darne conto.
@mfisk: puoi sempre rifiutare le schede dei referendum in ogni caso.
Per quanto riguarda il terzo referendum, la candidatura multipla non solo è uno specchietto per le allodole, ma dà ai capi (che casualmente sono sempre capolista) un margine ulteriore di libertà per scegliere l'uno o l'altro dei peones.
@.mau.: certo, è uno strumento che si utilizza per scegliere, tra tutti, il peone da escludere: sta di fatto che, mentre costituisce una notevolissima minaccia nei confronti dei candidati (minaccia senza grande costrutto, se vogliamo, in quanto si esaurisce all'inizio della legislatura e quindi non costituisce assicurazione di fedeltà), dal punto di vista dell'elettore non ha alcuna influenza: dato che esprimendo nel proprio collegio -rebus sic stantibus- non vi è alcuna possibilità di influire su tale scelta.
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