Dopo aver visto il concetto di leva finanziaria ora saltiamo un po' di palo in frasca e facciamo un'altra ipotesi di scuola per spiegare sommarissimamente come funziona un bilancio: chiunque abbia un'infarinatura di ragioneria potrà arrabbiarsi per le castronerie che leggerà, ma per gli altri può essere interessante.
Supponiamo di aver scritto nei ritagli di tempo un libro di successo stampato in Times New Roman 18 interlinea 2,5 che ci ha fruttato $500.000, e di aver messo gli occhi su un appartamento a New York che ci costerebbe $1.000.000: che facciamo?
Semplice: andiamo in banca e chiediamo un prestito di $500.000! A questo punto abbiamo $1.000.000 e compriamo la casa, come sintetizzato dal seguente schema:
Costi sostenuti | Fonti finanziarie | ||
appartamento | 1.000.000 | vendita libri | 500.000 |
prestito banca | 500.000 |
Siamo ora felici proprietari di una casa che vale $1.000.000, ma quant'è la nostra ricchezza? Non certo un milione di dollari, dato che non abbiamo guadagnato nulla da un giorno all'altro! Facciamo uno schema molto simile al precedente:
Valore dei beni | Di chi sono i soldi? | ||
appartamento | 1.000.000 | nostri | 500.000 |
della banca | 500.000 |
Ecco: dallo schema si capisce bene (lo spero, almeno) che quel nostri è la nostra ricchezza.
Immaginiamo ora che da un giorno all'altro si diffonda la notizia che sotto il nostro appartamento verrà sviluppata un'area di urbanizzazione pregiata con un parco sontuoso, servizi d'eccellenza e parcheggi gratuiti per residenti: probabilmente il valore del nostro appartamento schizzerà a $1.100.000, non credete? E allora vediamo il nostro schema, tenenedo presente che alla banca di questo schizzamento di valore non gliene deve importare nulla: sempre $500.000 le dobbiamo:
Valore dei beni | Di chi sono i soldi? | ||
appartamento | 1.100.000 | nostri | 600.000 |
della banca | 500.000 |
L'appartamento è aumentato di valore di $100.000 e allo stesso tempo la nostra ricchezza è aumentata di $100.000: ed è normale, dato che il debito non muta (notate, per inciso, che anche qui vale il concetto di leva finanziaria: l'appartamento è aumentato di valore del 10% [100.000/1.000.000], e la nostra ricchezza del 20% [100.000/500.000]).
Allo stesso modo, se il sindaco anziché un giardino di delizie decidesse di costruire davanti alle nostre finestre una fonderia, probabilmente il valore dell'appartamento crollerebbe del 20% passando a $800.000, e la nostra ricchezza sprofonderebbe del 40%:
Valore dei beni | Di chi sono i soldi? | ||
appartamento | 800.000 | nostri | 300.000 |
della banca | 500.000 |
Da questi esempi si evince abbastanza chiaramente che la nostra ricchezza, o per meglio dire il nostro patrimonio, altro non è che il valore dei nostri beni meno il valore dei nostri debiti.
Dato che i debiti, nel nostro esempio, non sono minimamente influenzati dal valore dei nostri beni, tutte le variazioni di valore dei beni si ripercuotono interamente sulla nostra ricchezza; possiamo dire quindi che il rischio è interamente a nostro carico, il che può essere un bene se il valore sale, ma un male se il valore scende. Oltretutto per effetto della leva, che rende minore il denominatore della frazione, la percentuale con cui tali variazioni di valore si ripercuotono sulla nostra ricchezza aumenta con l'aumentare della leva.
Immaginiamo ora di non essere un famoso(?) scrittore(???) bensì una piccola società, lo schemino diventerebbe un pezzo del bilancio, e precisamente lo stato patrimoniale
Attivo | Passivo | ||
immobile | 1.000.000 | patrimonio | 500.000 |
debiti verso banche | 500.000 |
Notate le differenze: il nostri è diventato patrimonio, come avevamo raccontato prima; ma soprattutto il "Di chi sono i soldi?" è diventato "Passivo".
E' molto importante capire questo: chi non si occupa di bilanci tende a credere che il passivo siano i debiti, ma non è così: il passivo è formato da debiti e patrimonio, o ricchezza che dir si voglia, che concettualmente è proprio il contrario dei debiti! In effetti una ragione c'è, se ci pensiamo bene: la società in fondo esiste solo perché ci sono dei soci che ne possiedono le quote o le azioni: e quella che oggi è ricchezza, il giorno in cui la società dovesse essere sciolta non si volatilizzerà: saranno soldi che torneranno ai soci. Da questo punto di vista quindi anche il patrimonio è un debito della società, verso i suoi soci.
(continua)
6 commenti:
(lo so, qui sopra c'era un commento ma l'ho cancellato perché mi sembrava un po' troppo.
Grazie mille, comunque.)
certo che ce l'hai sempre con Uòlter, tu!
(grazie di aver parlato della leva finanziaria, ora le cose sono un po' più chiare)
Sì, è vero, il concetto di leva finanziaria mi è decisamente più chiaro. Mi lascia attonito quello di "passivo", di cui fa parte anche il patrimonio. Non l'avrei mai sospettato, ecco.
Consolati: io ci ho messo una decina d'anni per capirlo...
@scorfano: anche l'utile di esercizio va nel passivo, se è solo per questo...
Per il patrimonio, io la vedo così: essendo immobilizzato, non ce l'ho effettivamente a disposizione. Ma questo funziona solo col mio cervello distorto!
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